Sacco e Vanzetti
Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti sono stati due attivisti e anarchici italiani.
Sacco di professione faceva l’operaio in una fabbrica di scarpe, mentre Vanzetti il pescivendolo. I due vennero arrestati, processati e giustiziati sulla sedia elettrica negli Stati Uniti negli anni venti, con l’accusa di omicidio di un contabile e di una guardia di un calzaturificio.
Sulla loro colpevolezza vi furono molti dubbi già all’epoca del loro processo e a nulla valse la confessione del detenuto portoghese Celestino Madeiros, che scagionava i due. Anche Benito Mussolini riteneva il tribunale statunitense «pregiudizialmente prevenuto» nel giudicare Sacco e Vanzetti (in quanto immigrati ed anarchici) e, operò per ottenere la grazia per i due italiani.
Il 23 agosto 1927 Sacco e Vanzetti furono uccisi sulla sedia elettrica nel penitenziario di Charlestown.
A cinquant’anni dalla loro morte, il governatore dello Stato del Massachusetts, riconobbe gli errori commessi nel processo e riabilitò la memoria di Sacco e Vanzetti.
Discorso di Vanzetti prima della sentenza:
« Io non augurerei alla più bassa e disgraziata creatura della Terra ciò che ho dovuto soffrire per cose di cui non sono colpevole. Ma la mia convinzione è che ho sofferto per cose di cui sono colpevole. Sto soffrendo perché sono un anarchico e perché sono un Italiano, e se potessi rinascere altre due volte, vivrei di nuovo per fare quello che ho fatto già »