La strage di Beslan
La strage di Beslan è il massacro avvenuto fra il 1° e il 3 settembre 2004 nella scuola Numero 1 di Beslan, nell’Ossezia del Nord, una repubblica autonoma nella regione del Caucaso nella federazione russa.
Un gruppo di 32 ribelli fondamentalisti islamici e separatisti ceceni occupò l’edificio scolastico sequestrando circa 1200 persone fra adulti e bambini.
I sequestratori avanzarono le seguenti richieste:
– Il completo ritiro delle truppe russe dalla Cecenia.
– La presenza delle seguenti persone nella scuola:
– il presidente dell’Ossezia del Nord,
– l’ex presidente dell’Inguscezia, una repubblica della Federazione Russa.
Nella scuola sono state prese in ostaggio 1127 persone le quali sono state private di cibo ed acqua. Le vittime fra gli ostaggi furono inizialmente 331, di queste 186 erano bambini. Inoltre ci furono 11 morti fra la polizia russa e 31 fra i sequestratori. Circa 800 persone sono sopravvissute al sequestro, molti dei quali sono rimasti mutilati.
Furono seppelliti il lunedì seguente, ma il cimitero locale era troppo piccolo per ospitare tutte le persone decedute e fu quindi allargato utilizzando un appezzamento di terra adiacente.