Battaglia di Curzola
Dopo le numerose azioni diplomatiche svolte dai genovesi con Costantinopoli da una parte, e Venezia con Carlo I dall’altra, la rivalità fra le due repubbliche marinare era al massimo.
Venezia, al tempo, desiderava una colonia nel mar Nero, e questo la spinse a iniziare a trattare con la Crimea. Di lì a poco ci furono scontri con Genova: con la distruzione di fondaci genovesi (a Limisso e Famagosta) e la cattura di 25 galee veneziane (ad Alessandretta). Dopo una fallita spedizione ligure di distruzione della flotta veneziana, la Serenissima decise di attaccare Cipro, Focea e Caffa (allora possedimenti genovesi). A questo punto, la Superba diede il comando di 78 galee a Lamba Doria, per attaccare la flotta veneziana. Dopo la devastazione della costa dalmata da parte dei genovesi, l’8 Settembre 1298 90 galee veneziane diedero battaglia a 80 vascelli genovesi.
La formazione ligure era a favore di vento e le galee potevano raggiungere la loro massima velocità (“voga arrancata”). Ciò permise alla flotta ligure di piombare in formazione sulla flotta nemica e di romperne i ranghi. Nonostante l’alto rischio (essendo già in una grande inferiorità numerica), Doria lasciò 15 galee a rinforzo. Abbordare o affondare le navi nemiche, costò alte perdite umane alla Superba. 65 galee veneziane furono affondate, 7500 uomini furono fatti prigionieri (tra cui Marco Polo, di ritorno dal Catai, e il Doge in persona, che si suicidò prima di giungere a Genova). Le perdite genovesi erano state altissime: ciò costrinse la flotta a tornare a Genova, evitando quindi di attaccare Venezia stessa.
La pace fu firmata nel 1299 senza vincitori né vinti. Da qui inizia il periodo di decadenza delle due repubbliche marinare. L’ultima guerra combattuta fra le due repubbliche fu la Guerra di Chioggia, durante la quale, con un’iniziale vittoria ligure, la ripresa di Venezia e delle città istriane segnò la sconfittà della Superba. Con la Pace di Torino, Genova si dedicò a governare le proprie colonie e al mercato finanziario, mentre Venezia potè riprendere tranquillamente i commerci con l’Oriente. Senza il reciproco intralcio e con scelte sempre più forzate, le due repubbliche si trovarono infine a combattere insieme contro l’Impero Turco nella Battaglia di Lepanto.