L’errore di calcolo di Colombo
Il 12 Ottobre 1492 il navigatore Cristoforo Colombo raggiunse il continente americano. Egli è sicuramente il navigatore genovese più noto, famoso per essere stato il primo europeo a raggiungere il continente americano, ma cosa lo portò a intraprendere questo viaggio?
I motivi che spinsero Colombo a navigare verso Ovest erano la speranza di raggiungere prima l’India per commerciare più facilmente con l’Oriente. Egli sosteneva che il diametro della Terra fosse più corto, infatti nessuna nave, al tempo, aveva compiuto i 20.000 km che separano la Spagna dal Giappone per l’impossibilità di avere abbastanza provviste per un viaggio di 4 mesi. Colombo stimava che la costa asiatica fosse distante solo 4.400 km dalle Canarie, mentre la reale distanza è 5 volte superiore.
La fortuna di Colombo fu la riduzione del suo viaggio a causa della presenza delle Americhe, altrimenti il suo viaggio sarebbe sicuramente perito in mezzo all’Oceano o finito in un rientro senza successo. La forte opposizione che Colombo incontrò non deriva però dalla credenza della Terra piatta (credenza già smentita nel Basso Medioevo).
Colombo non si aspettava di essere arrivato in un nuovo continente che ribattezzò nuevo mundo, anche se al terzo viaggio ne dubito egli stesso. Invece, la leggenda secondo cui al tempo si credeva ancora alla Terra piatta deriva da un romanzo del 1828: La vita e i viaggi di Cristoforo Colombo di Irving che odiava la Chiesa cattolica e descriveva la figura di un Colombo unico sostenitore della teoria della Terra rotonda contro l’imposizione della Chiesa cattolica, che in realtà ebbe un ruolo molto importante nel finanziare l’impresa di Colombo.