La cometa di Halley

La cometa di Halley è una cometa periodica, nota per essere la più brillante fra le comete periodiche provenienti dalla Fascia di Kuiper[1].
Perché periodica ?
Una cometa viene considerata periodica quando ha un periodo di rivoluzione[2]inferiore ai 200 anni oppure è stata avvistata per 2 o più volte al proprio passaggio per il parielio anche se con un periodo maggiore ai 200 anni.
Halley
Edmond Halley, studiò alcuni avvistamenti cometari del1456, 1531, 1607 e 1682, convinto che si trattasse della stessa cometa che passasse per il parielio (punto di minima distanza dal sole) ogni 76 anni, nel marzo del 1705 pubblicò, per conto della Royal Society, la “Synopsis Astronomia Cometicae”(Una sinossi dell’astronomia delle comete) nella quale espose la sua teoria e predisse il ritorno della cometa per fine 1758 e inizio 1759.
Nel Natale del 1758 la cometa fu avvistata e in onore dell’astronomo che predisse il suo ritorno prese il nome di “cometa di Halley”; purtroppo Halley morì il 14 gennaio 1742e non riuscì mai a vedere i risultati dei suoi studi sulla cometa.
La cometa nella storia
Altri studi portarono alla scoperta di altri avvistamenti della cometa in passato, documentanti negli annali europei e cinesi.
Furono proprio degli astronomi cinesi ad osservare e documentare il primo passaggio noto della cometa datato 25 maggio 240 a.C.ma considerandola come una cometa qualsiasi fino al periodo di Halley. Dal 240 a.C. la cometa venne avvistata ben 29 volte.
La cometa negli anni è stata anche raffigurata in diverse opere:
– Nell’Arazzo di Bayeux, nel quale sono rappresentati gli avvenimenti fondamentali della conquista normanna dell’Inghilterra da parte di Guglielmo il conquistatore. Avvistata nei cieli inglesi il 24 aprile 1066 la cometa venne considerata un cattivo presagio per il re anglosassone Aroldo II. Sembra proprio che andò così e a pochi mesi dal passaggio della cometa Aroldo venne ucciso nella Battaglia di Hastings il 14 ottobre 1066segnando l’inizio del dominio normanno in Inghilterra.
– Si pensa che anche Giotto abbia visto la cometa il 25 ottobre 1301 e che la “Stella di Betlemme” da lui dipinta nell’affresco della natività nella Cappella degli Scrovegni di Padova sia proprio la cometa di Halley.
Oltre alle opere il passaggio della cometa suscitò anche il panico, soprattutto tra le genti cristiane, come il 5 settembre del 989, quando si pensava che fosse l’annuncio della fine del mondo; un altro avvistamento che suscitò gran timore, sempre tra le genti cristiane, fu quello del 9 giugno del 1456, nel quale, a causa della sua vicinanza alla terra la cometa lasciò una grande scia che prese la forma di una scimitarra, facendo temere nuovi attacchi da parte dei Turchi, i quali avevano espugnatoCostantinopoli nel 1453.
La prima foto della cometa risale al 20 aprile 1910, quando la cometa passò molto vicino alla terra, mentre il suo ultimo avvistamento è stato il 9 febbraio del 1986, ma a causa dell’inquinamento luminoso molte persone non riuscirono neanche a vederla, ma le innovazioni tecnologiche hanno permesso di studiarla meglio, infatti furono lanciate diverse sonde tra cui la sonda europea Giotto che riuscì a fotografare il nucleo della cometa lungo 16 km.
Curiosità
Lo scrittore statunitense Samuel Langhorne Clemens (Mark Twain – autore de “Le avventure di Tom Sawyer” e “Le avventure di Huckleberry Finn”), il quale aveva predetto la sua morte, in una delle sue celebri citazioni riguarda proprio la cometa:
“Sono venuto con la cometa di Halley nel 1835. È in arrivo anche il prossimo anno, e mi aspetto di uscire con lei.”
L’autore infatti nacque il 30 novembre 1835, due settimane dopo il passaggio della cometa avvenuto 16 novembre 1835 e morì esattamente il giorno seguente al passaggio del 1910 il 21 aprile.
Il prossimo passaggio della cometa è stato calcolato per il 29 luglio del 2061, chissà se qualcuno di noi riuscirà a vederla.
Note
[1] La fascia di Kuiper si trova oltre l’orbita di Nettuno ed è costituita dal corpi minori composti di materiali volatili come acqua, ammoniaca e metano.
[2] Il periodo di rivoluzione è il tempo impiegato da un corpo nel compiere un’orbita completa durante il suo moto di rivoluzione.