In principio… la meraviglia! /2

Talete di Mileto, vissuto tra il VII e il VI secolo a. C. nell’odierna Turchia.
Perché è così importante per noi Occidentali? Per il suo famoso teorema che a scuola ci faceva dannare (e se la risposta non era “Teorema di Talete”, era “Teorema di Pitagora”); ma anche perché considerato il primo pensatore della filosofia occidentale. O meglio il primo ad aver detto qualcosa di minimamente originale sulla nascita del mondo. Infatti Talete fu il primo pensatore a dire che il principio di tutte le cose non era nelle divinità (cosa che andava molto in voga anche in quegli anni li come abbiamo già visto), ma nell’Acqua, non solo perché in italiano inizia per “A”, ma perché aveva notato che il mondo ne era ricoperto e alimentava la terra che era dove gli esseri umani vivono.
Il primo pensatore
Fino a qualche secolo fa, la divisione tra filosofo e scienziato non era netta, come adesso, anzi: se non eri un filosofo, non eri nessuno (si lo so che agli ingegneri e agli economisti prenderà un infarto a leggere questa frase, ma era cosi). Il fatto di essere matematico, astrologo, politico o medico veniva nettamente in secondo piano, per il semplice fatto che se non sapevi pensare, non avevi molta voce in capitolo su tutte le altre questioni della vita, sia pubblica che privata (gli dareste poi torto?). Cosi per diletto Talete disegna anche la prima carta geografica, che nessuno avrebbe potuto contestargli dato che non c’erano raffronti possibili, inventa un metodo per misurare il tempo calcolando l’ombra delle piramidi. È considerato uno dei sette sapienti (si, il 7 è un numero che è sempre stato importante, più avanti vedremo come i greci fossero dei “Rain man” ante litteram per quel che riguarda la matematica), unico nome che rimane costante nelle diverse liste ritrovate in autori differenti. Talete è quindi il primo a dare il via alle danze della riflessione filosofica utilizzando un approccio scientifico, decisamente nuovo per il suo tempo. Si narra però che pensasse così tanto che, distratto nei suoi ragionamenti, cadde addirittura in un pozzo.

Il principio umido
Egli infatti vuole cercare un principio razionale interno alla natura stessa. Quello che sappiamo di lui, ci arriva da Aristotele (non si ha traccia di testi scritti da lui, all’epoca la tradizione orale andava forte e potevi fare tour filosofici per la Magna Grecia senza scomodarti a scrivere una parola), che ci racconta come Talete sia stato il primo a cercare la natura stabile al di là del mutamento, ovvero “primo inizio del loro divenire e […] termine ultimo, procedendo verso il quale essi si distruggono” (Metafisica, 983b 6-10). Non si ha molto altro quindi di questa teoria sul perché il principio fosse nell’acqua. Aristotele stesso non conosce le argomentazioni se non che fosse “il nutrimento di tutte le cose e umido”, o se perché “i semi di tutte le cose hanno natura umida” (ibid., 983b 12-16). La sua teoria, quindi, fa un po’ “acqua da tutte le parti”. A lui va resta pero il merito di essere stato il primo ad affrontare una indagine semirazionale, in un periodo in cui si disquisiva di Unicorni, Ippogrifi e déi che si azzuffavano per una mela.
E voi, cosa ne pensate rispetto a questo modo di procedere nella ricerca del principio? Discutiamone insieme!
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Voto finale: 2 per il pensiero poco scientifico/ 7 per averci provato per primo
L’autrice
Classe 1984. Dopo il diploma scientifico, frequenta un anno ingegneria informatica, ma volendo provare l’ebbrezza della disoccupazione perenne e la presa in giro costante del “che ci fai con filosofia al giorno d’oggi?”, decide di cambiare facoltà, laureandosi nel 2006 in filosofia politica. Dopo due anni sabbatici di call center riprende gli studi nell’attualissima scienze della comunicazione dove si laurea nel 2011 con una tesi sulla libertà di informazione in internet e in tv. Attualmente si occupa di comunicazione e marketing (alla fine non sceglie l’accattonaggio come stile di vita).
Fermamente convinta che la filosofia possa essere come un videogioco a livelli di apprendimento, divertente e per tutti.

Classe ’92. Laureato in Scienze Religiose, con una tesi di taglio storico su “Il ministero della donna nella Liturgia” con un focus sulle Diaconesse. Musicista e appassionato di storia e filosofia.