L’armonia nel caos: la musica/2

“Cercare di definire la musica -che in ogni caso non è un oggetto non è un processo- è un po’ come cercare di definire la poesia: si tratta cioè di un’operazione felicemente impossibile, considerando la futilità di voler sancire dove sia il confine tra quello che musica è quello che musica non è fra la poesia e la non-poesia” (Luciano Berio, compositore, 1925-2003).
Ed è proprio così: ogni volta che si cerca di definire cosa sia la musica, troviamo le opinioni più disparate. Chi definisce musica soltanto la classica (le opere, i concerti, la lirica), chi la musica da ballare, l’elettronica, il rap e la trap, e via discorrendo. Effettivamente, partire da un criterio estetico (in senso filosofico) per definire la musica, è un approccio talmente soggettivo che Socrate ci direbbe che non abbiamo centrato il concetto: non abbiamo cioè risposto alla domanda “che cos’è?”.
Definizione di musica
La musica, è quindi, un insieme ordinato di suoni e silenzi. Solo questo ci dovrebbe fare capire che tutto è musica: partendo dai suoni della natura a finire a tutti gli strumenti che possiamo conoscere e inventare. Qualche osservazione però sul silenzio: il nostro mondo musicale, troppo appesantito da parole su parole, ha dimenticato questo elemento fondamentale! Eppure il silenzio, nella acustica (che è appunto la scienza del suono), è quell’elemento che ci fa riconoscere propriamente un suono rispetto ad un altro. Detto in termini musicali, permette all’orecchio di “risolvere” un determinato suono, perchè il cervello possa elaborarlo in maniera pulita ed efficace.
Sul silenzio, ci sono tante pagine di teoria. Ma a me piace farvi ascoltare il brano che si intitola 4’33, di John Cage, che è una vera e propria provocazione. Esso è un intero brano fatto di pause, dove il silenzio assoluto non si raggiunge mai (per un colpo di tosse, un ronzio di un insetto, qualunque altro rumore), che però ci aiuta a riscoprire questa bella realtà che, ahinoi, anche nella nostra vita quotidiana si è un po’ smarrita e quasi temiamo di riappropriarcene.
L’armonia della musica
Abbiamo già detto che possiamo considerare musica anche il Big Bang: una armonia che ha creato le nostre armonie. Tutto però è iniziato con la musica vocale, accompagnata da strumenti a percussione primitivi. Un esempio molto generico di cosa potesse essere la musica di quei tempi antichi potrebbe essere ciò che noi oggi ascoltiamo in alcune tribù soprattutto africane. Non esisteva ancora la polifonia e non avevamo, come detto, un modo di trascrizione e di lettura musicale codificato. Siamo nel periodo fanciullesco della musica, quella che in pediatria chiameremmo “lallazione”: il bambino prova ad articolare delle parole che codificherà solamente…alla prossima puntata!!
Conoscevi il brano di John Cage? Proveremo a stupirti con altri ascolti nelle puntate a venire, tu aiutaci commentando questo articolo e seguendoci su tutti i canali social!

Classe ’92. Laureato in Scienze Religiose, con una tesi di taglio storico su “Il ministero della donna nella Liturgia” con un focus sulle Diaconesse. Musicista e appassionato di storia e filosofia.